lunedì 6 febbraio 2012

De Rossi, cuore di Roma

                                                  foto da romagiallorossa.com

Daniele De Rossi, in conferenza stampa: "A Roma ho tutto quello di cui ho bisogno". 


Con queste parole zittisce tutti coloro che già lo vedevano con un altra maglia. 

Danielino non patirà certo la fame visto che il nuovo contratto gli garantirà 5,5 milioni di Euro netti a stagione per i prossimi 5 anni (pareggiando quello di Francesco Totti), ma sono comunque molto lontani da 8-9 milioni offertogli dall'arabo del City e dallo stesso Real Madrid.

Il pensiero di lasciare la Roma c'è stato, cosi come in passato ammesso anche dallo stesso Francesco Totti. I soldi, poi se tanti, sono una tentazione difficile da resistere. Rende gli esseri umani vulnerabili. Soprattutto se  parliamo di offerte quasi raddoppiate.

Ecco le prime reazioni dei cosiddetti "esperti" di calcio:

UGO TRANI su Rete Sport: "Le firme sul contratto ancora non ci sono, importante è che stato annunciato l'accordo. Anche le cifre non sono importanti: che differenza c'è tra 5 e 8 milioni di Euro?"

Caro Ugo, ci sono 15 milioni di Euro di differenza in 5 anni, qualcosa come 30 miliardi di vecchie lire! Ecco dove sta la differenza!

MARIO CORSI a Centro Suono Sport: "Bravo lo dico soltanto a De Rossi perchè è rimasto alla Roma facendogli un grande favore. Abbiamo detto bravo a Totti che è un fenomeno perchè è rimasto a Roma, nonostante potesse andare ovunque, ed invece De Rossi no? La Roma ha fatto il suo dovere rinnovando il contratto ad uno dei calciatori più forti della sua storia."

Concordo pienamente.


IVAN ZAZZARONI su Radio-Radio: " De Rossi rinnova alle stesse cifre di un anno fa e ci vogliono far credere che non ci sia la clausola. Hanno operato bene, ma le balle, no... ""


Caro Mr. Zazzaroni, capisco la tua rabbia, perché da quando ti seguo giornalisticamente, 15 anni oramai, sulla Roma non ne hai azzeccata nemmeno una... anche questa volta sei andato completamente fuori strada! Pertanto, secondo questo famoso giornalista la Roma, società quotata in borsa e quindi con responsabilità penali, ha raccontato una balla ai propri azionisti!  


ROBERTO RENGA su www.romagiallorossa.com: " La clausola? Se credessi di dare del bugiardo a Baldini e alla Roma, non dovrei nemmeno parlare. Loro hanno detto che non c'è e se lo hanno detto, dobbiamo fidarci."


Questa è una dichiarazione piena di buon senso! Probabilmente non ci crede nemmeno lui, ma secondo il mio modesto parere il buon giornalista non dovrebbe esternare liberamente certi concetti, fidandosi esclusivamente delle proprie sensazioni. In particolare quando si lanciano accuse, anche se indirette, verso persone fisiche e/o giuridiche.

domenica 5 febbraio 2012

De Rossi rinnova, rosiconi in lutto

Questa mattina sarò ansioso di ascoltare le "radio romane" e di sentire i commenti dei cosiddetti "esperti", quelli che "so tutto io", in merito al rinnovo per altri 5 anni di Daniele "Capitan Futuro" De Rossi, ufficializzato ieri dall'AS Roma prima della gara contro l'Inter.

Tempo fa, basta controllare il posto pubblicato su "giallorossizzando", avevo fortemente criticato "questi esperti", basandomi su un dato effettivo: è impossibile vedere un romano, romanista, di questa importanza, lasciare la Roma per andare a guadagnare di più: non è mai successo, e non accadrà neanche questa volta. Cosi è stato.


Accordo raggiunto: e adesso come la mettiamo? I Sconcerti, i Melli, i Zazzaroni, i Lippi... già mi pare sentirli "De Rossi ha scelto di non vincere", "Romanisti provinciali"... tutte scemenze. La realtà è un altra: la Roma è l'unica squadra al mondo, dove i soldi, bensì importanti, passano spesso in secondo piano. 

Facile essere una bandiera al Milan (Baresi, Maldini) o Juventus (Del Piero), dove gli stipendi da sempre sono al top nella classifica mondiale dei club. Quando Francesco Totti, uno dei calciatori più forti nella storia del calcio italiano, rinnovò per la Roma, con il Chelsea e Real Madrid dietro la porta, rinunciò ad una barca di soldi, tantissimi. Ieri Daniele De Rossi, rinnovando con la "sua" Roma malgrado le mega-offerte di Manchester City e Real Madrid, ha rinunciato almeno a 10 milioni di Euro! Non stiamo parlando di bruscolini, ma di soldi veri! Per rispondere a Diamante, calciatore del Bologna e capo dei rosiconi ("le bandiere esistono soltanto nel volontariato"): il calciatore è un professionista, quindi svolge un mestiere,  e nessuno al mondo lavora gratis, ma nel calcio in pochi rinunciano a tantissimi soldi di facile guadagno pur di restare fino a fine carriera nella propria squadra del cuore; quando questo accade, significa essere una bandiera e noi nella Roma di questi "signori speciali" ne abbiamo una collezione ricca: Losi, Di Bartolomei, Bruno Conti, Giuseppe Giannini, Francesco Totti, Daniele De Rossi.... 

Parlando della gara contro l'Inter: sinceramente non sono ancora riuscito a capire se siamo forti o scarsi! Dopo la scoppola subita a Cagliari, ecco che arriva una vittoria esaltante e secca contro lo squadrone dell'Inter: 4-0 e tutti a casa. Partita dominata dal primo minuto fino alla fine. Un primo tempo esaltante. Sicuramente la presenza di Heinze (al posto del disastroso Kjaer) ed il ritorno di Daniele De Rossi davanti alla difesa (che meraviglia) hanno ridato equilibrio alla squadra giallorossa, in attesa di vedere Marquinho.

Le pagelle:
Stekelenburg s.v.
Taddei 6,5
Heinze 7
Juan 7,5
De Rossi 7
J.Angel 6,5
Gago 6
Pjanic 6,5
Lamela 6
Borini 8
Totti 6,5
a disp.
Simplicio s.v.
Bojan 7
Piscitella s.v.


giovedì 2 febbraio 2012

Che batosta: è' finito tutto? Non è mai iniziato.

Che dire? Una gran bella figuraccia di m.... e questa volta non c'era neanche la scusante del campo inagibile visto che l'erba del Sant'Elia era alquanto perfetta.

Il tecnico asturiano lo aveva preannunciato in conferenza stampa: cambiare? assolutamente no. Mi hanno chiamato per questo, per attaccare. Non modifico il mio gioco. 

Infatti si è visto: abbiamo fatto diventare eroi, giocatori "semplici" come Thiago Ribeiro, che a tratti pareva Ronaldinho ai tempi d'oro e Astori somigliava al miglior Maldini. Che prestazione penosa. 

Ancora mi chiedo come sia stato possibile in estate "pescare" un giocatore come Kjaer, che mostra clamorosi limiti tecnici (non ha azzeccato nemmeno un passaggio da 5 metri); a parte le due fortunose prestazioni di inizio stagione, è un dato di fatto che ogni qualvolta è stato messo in campo ha creato dei danni irreparabili. Ma è possibile che era cosi oneroso per un club come quello giallorosso andare a prendere due difensori veri sul mercato? Burdisso si è infortunato mesi fa, e non  da ieri, e perchè nessuno ha pensato seriamente di sostituirlo? Abbiamo impegnato tutto il mese di gennaio per portare Marquinho a Roma?  

Contro la Juventus abbiamo elogiato Luis Enrique per "aver capito" finalmente come affrontare gli avversari nel campionato italiano (come la marcatura a uomo su Pirlo), e adesso siamo da capo a coda? Senza 3 giocatori fondamentali come Burdisso, De Rossi e Osvaldo... possibile che non gli passa per il cervello che il modulo di gioco non può essere lo stesso? Osvaldo k.o. per almeno 2 mesi  e non chiede minimamente una sostituzione perché è veramente convinto che Borini o Bojan possano tecnicamente sostituirlo?  Mentre il giovane ex Swansea, oltre al gol, fa intravedere di avere delle doti importanti (almeno tenta di sacrificarsi per la squadra), l'attaccante ex Barca rischia di diventare una delle "bufale" più clamorose nella storia dell'AS Roma. Da titolare o a partita iniziata, il suo contributo è pari a zero.

I tifosi sono arrabbiatissimi, ed hanno ragione: se la prendono con i calciatori in campo anche se forse sono quelli che hanno meno colpe di tutti. Il problema è a monte: perché puntare su un allenatore cosi particolare che adotta un modulo di gioco cosi "estremista" ed ultra offensivo? Abbiamo già visto in Italia che nel nel calcio che conta, questo tipo di pensiero calcistico non ha mai portato a risultati positivi. Qui a Roma abbiamo avuto un tale Zeman, grande uomo, ma le sue teorie ottuse non hanno mai portato nulla di convincente: il calcio non è matematica, ma è fatto di grandi giocatori, di equilibrio in campo e di allenatori in grado di correggere una partita in corso. Questa Roma non ha ne capo e ne coda, e le colpe sono tutte da incollare all'allenatore. I calciatori eseguono alla lettera le sue direttive, che sono estreme e da "suicida". La Roma produce occasioni, ma le sfrutta poco per mancanza di "bomber autentificati", e contestualmente regala troppe palle gol agli avversari. Un vero colabrodo.

Roma e la Roma non sono il Palermo o Udine: a noi "romanisti" gli esperimenti non piacciono per niente. Si, certamente amiamo il bel gioco, i grandi personaggi, ma pretendiamo di giocare sempre in alto. Roma è la città più bella del mondo, con i tifosi più pazzi del pianeta che vivono di pane e calcio; quindi non possiamo (e non vogliamo) collezionare figuracce a go-go come quelle di Firenze, Cagliari e Torino per via di un tecnico inesperto e poco adattabile come Luis Enrique. Basta pensare a Sven Goran Eriksson, arrivò alla Roma portando un calcio offensivo e brillante, che in Italia non si era mai visto. Con una squadra formata da campioni in odore di fine carriera (Graziani, Pruzzo, Boniek, Conti) stava per portare uno scudetto memorabile a Roma con quella clamorosa rimonta di 9 punti sulla Juventus (quando le vittorie ancora valevano 2 punti). Tuttavia, l'anno successivo non riuscì a ripetersi e fu esonerato: morale? Eriksson si adattò e divenne uno degli allenatori più catenacciari della storia italiana, adottando un classico 4-4-2, e riuscendo il miracolo di fare vincere uno scudetto alla SS Quaglie.


A noi non interessa cosa hanno in mente questi signori di Unicredit e i loro soci americani: noi vogliamo una squadra forte, fatta di campioni che fa tremare ogni avversario che si affaccia a casa nostra.

Non ne possiamo più di personaggi che vengono da noi per sconvolgere e sconvolgerci. Non possiamo pensare di competere ai vertici comprando una riserva del Barcellona, un terzino per quanto talentuoso di 19 anni che milita in un club di seconda fascia spagnola, un difensore che probabilmente sarebbe stato un campione nel decathlon ma che non riesce a stoppare un pallone nemmeno sotto tortura! Non possiamo assolutamente pensare che calciatori semplici come Rosi o Simplicio possano fare i titolari in un grande club. 

Noi tifosi non ne possiamo più: vogliamo un segnale forte e chiaro dalla società. Pretendiamo delle garanzie per quello che concerne il futuro parco giocatori della Roma: arrivano o no questi benedetti campioni? 

Arridatece "coccia pelata"!