domenica 13 maggio 2012

Addio Luis, ma hai sbagliato tutto.

Io vado controcorrente, come al solito. Luis Enrique ha ufficialmente lasciato la guida tecnica dell'AS Roma. Oggi l'ultima partita sulla panchina giallorossa e dopo tutti in vacanza: lui ha deciso di fermarsi un anno e secondo me fa benissimo. Dovrebbe utilizzare questo tempo per meditare sul suo futuro. Rivedere tutte le figuracce rimediata in questa stagione e fare tesoro dei suoi incredibili (e numerosi) errori tattici. Mi viene da ridere quando leggo i commenti pro-Luis Enrique; freddezza e felicità sono state espresse quando mollarono Luciano Spalletti e Claudio Ranieri, che avevano fatto molto meglio di questo maestro di educazione fisica che avrebbe fatto la felicità dei Boy-Scout se non avesse deciso di fare l'allenatore di calcio.

Leggo cose assurde. Ma quale colpa di Baldini? Un dirigente di calcio può fare un errore nella scelta dell'allenatore. Quante volte è capitato? Allora a Sensi che avremmo dovuto fare quando ha portato a Roma prima Carlos Bianchi e poi, ancora peggio, Carletto Mazzone che a parte il derby del 3-0 in tre anni non ha fatto assolutamente niente. E allora il d.g. bianconero Marotta, dopo aver fatto ingaggiare Del Neri? Parliamo di cose serie e cerchiamo di essere obiettivi.

Baldini ha commesso un grave errore nel scegliere un tecnico impreparato alla guida di una piazza cosi esigente come quella giallorossa, ma gli va anche attribuito il merito di aver avallato l'acquisto di ottimi giocatori come Pjanic, Osvaldo, Lamela, Marquinho, Gago, Stekelenburg... 

Il pensiero di alcuni opinionisti sportivi che Baldini debba pagare per questa stagione fallimentare, è abnorme e completamente fuori da ogni logica. Certo che se si dovesse presentare con un altro "santone" a Trigoria, allora alzerei per primo le mani e sarebbe lecito mettere discussioni le sue capacità dirigenziali, e chiedersi se la sua lunga permanenza fuori dall'Italia lo abbia in un certo modo "cambiato".

Il problema è stato soltanto Luis Enrique e le sue scelte che non stavano ne in cielo e ne in terra. Ieri ho visto la finale di Coppa di Germania tra i ragazzini del Borussia Dortmund, e i senatori "straricconi" del Bayern di Monaco. Una lezione tattica dei ragazzini della Ruhr, che hanno sfiancato i bavaresi con un sonoro 5-2. Pressing alto e raddoppi sul portatore di palla, come piaceva a Luis Enrique....però, niente tic-toc, ma verticalizzazioni rapide, giochi costanti sulle fasce, 3 difensori in linea che, se in pericolo, sparavano la palla in tribuna! L'unica regola? Non importa da dove arrivava la palla, pressing! La stessa filosofia, mostrata in Italia soltanto dalla Juventus e dal Pescara di Zeman, in testa alla classifica nel campionato di Serie B.

Voglio pensare che Luis Enrique si sia reso veramente conto di quello che "non stava combinando" e che abbia lasciato la guida della squadra giallorossa per non danneggiarla ancora di più. Il fatto che abbia rinunciato ad un anno di stipendio, non m'interessa minimamente. Prima di lui lo hanno fatto Prandelli, Spalletti e Claudio Ranieri. Quindi non è una sua esclusiva.

Lui è il maggiore responsabile del fallimento sportivo dell'AS Roma: lui ha avallato ogni acquisto, lui ha deciso di "non" utilizzare terzini di ruolo, è lui che impostava la tattica di gioco che i giocatori cercavano minuziosamente di applicare rimediando 14 sconfitte in una sola stagione, è lui il tecnico della Roma che dopo 15 anni è fuori dall'Europa, è lui che ha perso malamente due derby in una stagione, è lui che ha messo fuori Totti all'inizio stagione preferendogli un giocatore di Serie B come Stefano Okaka, e lui che mette Perrotta in campo trequartista dopo averlo ripudiato tatticamente, e lui a sbattere Daniele De Rossi in tribuna dopo 5 minuti di ritardo, neanche fosse un pivello della Primavera, è lui, lui e sempre lui in tutto.

Nel complesso è sicuramente una brava persona, ma se non rivede il suo approccio sul lavoro, non diventerà mai un grande allenatore.

Se dopo un anno al proprio esordio in un campionato importante, uno si prende un anno di riposo, significa che non è pronto a confrontarsi a certi livelli. 

Nella stagione di Luis Enrique, dal punto di vista sportivo, c'è proprio poco o nulla da salvare: 52 gol sono impressionanti, 4 volte subire 4 reti. Non importa molto chi prenderà il suo posto, chi viene, non potrà fare peggio del "santone" spagnolo. I giocatori ci sono e sono molto validi: con l'aggiunta di altri 5-6 calciatori importanti, specialmente sulla fascia, la Roma già dalla prossima stagione potrà tornare protagonista.


domenica 6 maggio 2012

Fallimento. Chi paga?


E' successo quello che doveva succedere. L'Inter vince il derby, consegna lo scudetto alla Juventus e la Roma dopo 15 anni è fuori dall'Europa. E adesso come la mettiamo? Doveva essere un'anno di transizione, d'accordo, però nessuno poteva veramente pensare che la Roma non avesse almeno centrato la qualificazione in Europa League. Oh si?

A parte Milan-Juventus, ma le altre squadre davanti alla Roma, sono realmente "più" forte di noi? Se giochiamo al gioco delle figurine, siamo sicuri che le Quaglie di Diakite e Kozac, o il Napoli di Britos, Gargano e magari anche l'Udinese degli sconosciuti, siano qualitativamente "migliori" dei giallorossi? 

La Roma di Pjanic, Gago, De Rossi, Osvaldo, Lamela.... non credo che sulla carta sia inferiore alle squadre che la precedono in classifica (non dimentichiamo che manca una giornata alla fine, ed il Parma dei ragazzini ha gli stessi punti dei giallorossi:  e questo è clamoroso). Allora dove sta il problema? 

Claudio Ranieri, l'allenatore tanto discusso della passata stagione, quello che ha vinto 3 derby su 3, quello che è stato "boicottato" da Pizarro "Il Malato Immaginario" & soci, e licenziato a sei giornate dal termine per "aver seriamente compromesso" la partecipazione della Roma in Champions League... quella Roma, tutto sommato, si qualificò almeno per l'Europa League. Furono tutti d'accordo: quella Roma, partita favorita per il tricolore, aveva fallito una stagione.

E adesso? Di cosa possiamo parlare? Fuori da tutto. Anche dall'Europa dei piccoli. Di chi è la colpa?


Il primo colpevole è senza alcun dubbio Luis Enrique, per i seguenti motivi:

- ha avvallato l'acquisto di ogni singolo calciatore dell'estate scorsa,  pertanto l'eventuale giustificazione riguardante la rosa non idonea non può essere presa in considerazione;
- ha sempre utilizzato un solo modulo di gioco, in quanto, per sua ammissione, crede esclusivamente in quello;
- è seriamente convinto che tutti i calciatori siano uguali o comunque sostituibili, importante è seguire i compitini che distribuisce con aria da professore scolastico; secondo il suo credo Perrotta a fine carriera può anche fare il terzino, Okaka può sostituire Totti, Taddei è come Cafù, Cassetti può fare il difensore centrale, De Rossi può giocare in difesa mentre Heinze può accomodarsi in panchina, due centravanti possono giocare insieme (Borini-Osvaldo) lasciando i trequartisti in panchina (Lamela-Pjanic);
- è talmente convinto che tutti i calciatori siano uguali, che De Rossi, considerato tra i primi centrocampisti al mondo nel suo ruolo, per 10 minuti di ritardo è stato fatto accomodare in tribuna per assistere alla figuraccia contro la Fiorentina (un club che si è salvato dalla retrocessione alla penultima giornata!), oppure come nel match difficile di Catania, di schierare un primavera all'esordio come Piscitella, per lasciare in panchina un calciatore come Bojan, che per riscattarlo la Roma "dovrebbe" versare 40 milioni di Euro;

Il secondo colpevole è la società, ovvero quel o quei dirigenti che hanno portato Luis Enrique a Roma.

Roma vs Catania: Supertotti e tanti fischi

L'ultima partita davanti a propri tifosi rispecchia completamente la Roma di quest'anno: il solito Totti, e i soliti fischi. Il Capitano sbaglia un rigore e si riscatta con una splendida doppietta che però non servirà molto al risultato: 2-2 e addio sogni d'Europa. A Luis Enrique non riesce proprio niente. Tra l'altro la Roma di quest'anno è un film già visto. Tanto possesso palla e sempre lanciata in attacco. Non conosce mezze misure. Ancora una volta Luis Enrique insiste sulla coppia d'attacco inedita e "malfunzionante": Borini-Osvaldo. Ha dichiarato nel dopo partita che sarà onesto con se stesso, e se capirà che non potrà dare "qualcosa di positivo" a questa squadra, si dimetterà. Ma come può dare qualcosa di "positivo" se commette in continuazione gli stessi errori? La Roma è diventata più equilibrata in campo mettendo il Catania alle corde, proprio con l'uscita di uno dei due centravanti (Osvaldo), sostituendolo con Bojan Krcic. Era già accaduto altre volte, eppure ha riproposto sempre la stessa coppia in attacco.

Il tecnico spagnolo sembra "un pesce fuor d'acqua" e lo ha ammesso lui stesso anche in conferenza stampa nel dopo partita: chiedendosi se fosse realmente in grado di guidare un grande club dove pressioni e stress sono all'ordine del giorno.

Sabatini si sta guardando intorno, e fa bene. Capello, Villas Boas, Prandelli... i nomi più gettonati dai giornalisti sportivi. Zeman e Montella il sogno dei tifosi, Alberto De Rossi la soluzione interna... 

Totti difende Luis Enrique ed assicura che la squadra, tutta, sta dietro il tecnico asturiano. Come dagli torto? Credo che nella Roma mai un allenatore abbia fatto allenare "cosi poco" i calciatori come fa lo spagnolo. Mentre la Juventus va in ritiro, i giallorossi si presentarono a Torino qualche ora prima dell'incontro. Sarebbe questa la professionalità di un club di Serie A? 





mercoledì 2 maggio 2012

Luis Enrique, è davvero finita?

A Roma non si parla d'altro. Questa mattina in tutte le radio sportive romane rimbombava la notizia che Luis Enrique avrebbe già comunicato alla società giallorossa, le sue intenzioni di non continuare una seconda stagione alla guida della Roma. 

Coerente con il mio pensiero, confermo che non vedo l'ora di prendere atto dell'addio di Luis Enrique come allenatore della mia squadra del cuore. La persona non si discute. Precisa, educata, elegante e trasparente. Ma come tecnico, non ho alcun dubbio: non è assolutamente adeguato per il campionato di Serie A. Tanti gli errori commessi da Luis Enrique. Troppo fondamentalista nel pensiero e non approverò mai un tecnico che mette il suo credo calcistico davanti alla qualità dei singoli calciatori.

Nella "non-partita" di Chievo, giocata ieri su un campo impraticabile, malgrado lo 0-0 ho avuto l'ennesima conferma di quello che ho sempre pensato sulle "visioni" dello spagnolo: Kjaer, fino a ieri etichettato come uno dei "più grossi" bidoni di questa stagione (la ciliegina è stata il derby regalato alle Quaglie), contro il Chievo è stato il migliore in campo. Come mai questa inversione? Semplice. Con un campo di calcio più adatto alla pallanuoto, il difensore danese non ha dovuto seguire i soliti compitini che Luis Enrique distribuisce ai giocatori prima di ogni gara, e pertanto è tornato a fare il difensore come da manuale del calcio. La cosa gli è riuscita benissimo. Vuoi vedere che con una classica difesa a quattro, fatta di due centrali e due terzini, ci ritroviamo un grande difensore in casa? 

Nessuno mi toglierà mai la convinzione che ogni allenatore dovrebbe schierare in campo una formazione sulla base dei calciatori disponibili in quel momento, e non viceversa. 


Chi pensa l'opposto, è un illuso.

Il problema adesso sarà quello di trovare un allenatore valido per una piazza importante come quella di Roma, senza commettere gli stessi errori di sopravvalutazione. Il primo nome che è uscito sui giornali è quello dell'ex Chelsea, il portoghese Villas Boas. Il suo biglietto da visita non è proprio dei migliori: dopo un periodo da vice di Mourinho nell'Inter, ha ottenuto risultati importanti con il Porto (scudetto ed Euro League), ma poi è arrivato il clamoroso fallimento con il Chelsea, "sbeffeggiato" con la finale di Champions League raggiunta dalla squadra londinese soltanto dopo il suo esonero. Qualche mese fa doveva prendere il posto di Ranieri nell'Inter, ma qualcuno ha scritto sui giornali "che le sue richieste economiche fossero troppo onerose". Allora come sia possibile che adesso accetti di venire a Trigoria? 

Tra meno di 10 giorni terminerà finalmente questo deludente campionato, e cosi come ha detto oggi il direttore sportivo Sabatini "Cinque minuti dopo l'ultima gara sapremo se Luis Enrique ha deciso di lasciare la capitale".

lunedì 30 aprile 2012

Il venditore di Utopie

Siamo a 3 giornate dalla fine del campionato e se diamo un occhiata alla classifica, a noi romanisti viene il "mal di fegato": 51 punti in classifica e soltanto "quattro" distanti dal posto in Champions League;  considerando le figuracce rimediate contro il Lecce e Fiorentina, il terzo posto era nettamente alla nostra portata. Ed invece resteremo con un pugno di mosche in mano e con tantissimi rimpianti... come sempre.

L'anno scorso di questi tempi eravamo già fuori dalla Champions ma con 59 punti sul groppone. In poche parole, oggi, con lo stesso punteggio della Roma di Ranieri, a cui non è stato perdonato niente, il posto nell'Europa che conta non c'è lo avrebbe tolto nessuno. 

Non voglio essere frainteso e passare per una persona che rimpiange il tecnico trasteverino. Non sono mai stato un estimatore del suo calcio arcaico ed attendista: però l'osservazione in questo caso è d'obbligo, anche per porsi una domanda semplicissima. Se questo campionato è molto più scadente di quello passato, dove con gli stessi punti avremmo festeggiato il ritorno nell'Europa dei "Grandi", ma allora dove sono questi progressi che di solito emergono dopo un anno di transizione? 

Risposta: zero progressi.

Conclusione: stagione fallimentare, un'anno buttato via.

Ranieri, che soltanto due anni fa ci aveva fatto sognare uno scudetto sfiorato con la punta delle dita, la stagione successiva ha dovuto lottare con tantissimi problemi, e non tutti per colpa sua. Come non ricordare l'acquisto "non gradito" di Borriello, voluto dalla società per metterlo in vetrina, ma che di fatto ha stravolto le gerarchie all'interno della rosa (Vucinic-Totti erano i titolari indiscussi in attacco, e Adriano-Menez-Okaka le scelte alternative). Ranieri chiedeva un difensore importante, la società gli ha portato a Trigoria l'ex fidanzato di Belen Rodriguez.... un attaccante tra i più sopravvalutati nella storia del calcio italiano. Julio Sergio promosso titolare, ma che risultava antipatico al gruppo filo Doni (commovente per non dire ridicola la difesa di De Rossi a favore di Doni, dopo la partita di San Siro ed emblematica la condanna "ingiusta" a terza scelta ai danni di Julio Sergio, da parte di Montella appena subentrato a Ranieri). E cosa dire della ribellione di Pizarro, soggetto permaloso fino all'osso, che prima marcava visita in Cile, per poi essere subito in campo nella partita successiva all'esonero del tecnico, grazie ad una miracolosa guarigione (tra l'altro mettendo in mostra una prestazione eccezionale). Eh si, i misteri della medicina moderna o forse si è studiato il "Malato Immaginario" di Alberto Sordi? Boh.. 

Il vero progetto sarebbe stato quello di fare fuori, anche rimettendoci economicamente, tutti qui giocatori ribelli che hanno rappresentato il male dell'ultima Roma di Ranieri. Qualcosa è stato fatto (vedi Pizarro, Doni), ma lo stesso doveva valere per Perrotta, Taddei, Cassetti.... ma sicuramente non si può spacciare per "progetto serio" quello di affidare una squadra cosi importante nelle mani di un'allenatore straniero che non conosce la Serie A, ma per di più senza esperienza e proveniente da un modesto campionato di Serie B straniero. 

Adesso facciamo un pò di fantacalcio: cercate di immaginare se Ranieri, allenatore normale, avesse avuto la possibilità ed il potere di epurare quei 4-5 giocatori ribelli tipo Taddei, Doni, Perrotta, Pizarro, Borriello, Menez ...ed avere invece al loro posto... Pjanic, Osvaldo, Lamela, Marquinho, J.Angel, Heinze, Gago e Stekelenburg. Oggi che tipo di campionato sarebbe stato? Immaginate una Roma con un classico e semplice 4-3-2-1... Stekelenburg, in linea J.Angel, Heinze, Juan, Cassetti - Gago, Pjanic, De Rossi - Totti, Vucinic - Osvaldo! A disp. Borini, Lamela, Marquinho, Burdisso, Simplicio.....e dalla primavera Viviani e Crescenzi (invece di spedirlo a Bari, dove sta facendo un campionato eccezionale).

Che Roma sarebbe stata? Avremmo perso 4-2 a Lecce? 4-0 a Firenze? Cagliari? Atalanta? 

E adesso invece immaginate se questa Roma fosse stata consegnata nella mani di Carlo Ancelotti, che in quel momento era libero e disponibile sul mercato?

Ed invece ecco che ci siamo ritrovati in casa un venditore di utopie... il calcio fatto con l'Ipad, tecniche apparentemente innovative, un modulo di gioco (l'unico) preso da un libro di fantascienza, esperimenti su giocatori e ruoli in campo. Pare di rivedere un "comedy movie" con Oronzo Canà... soltanto che questa volta c'è poco da ridere, e molto da piangere. Hanno detto che Luigi Enrico è venuto ad insegnare calcio: ma perchè, forse lo ha inventato lui? A Roma nessuno deve venire ad insegnare come giocare a calcio: ma qualcuno che la trasformi in una squadra vincente, ed anche subito ...altro che anno di transizione.

Ho ascoltato con molta preoccupazione la "minaccia" del d.g. Baldini, ovvero quello di voler continuare ancora un anno con l'asturiano alla guida della Roma. Testualmente: "Si merita di restare un altro anno". Vorrei tanto sapere sulla base di quale ragionamento sensato  ha utilizzato la parola "meritare": uno che mette Okaka-Totti sullo stesso piano (vedi Slovan Bratislava); uno che prova Perrotta terzino (fallimento) e dopo 5 mesi lo "rispolvera" trequartista al posto di Totti (da ricovero!); uno che insiste a schierare insieme giocatori incompatibili (Borini-Osvaldo); uno che mette Juan in tribuna, giocatore dalla tecnica sopraffina, per preferirgli "piedi fucilati" Kjaer che non ha MAI giocato in una difesa a 2... e che veniva da un esperienza negativa in Bundesliga con una difesa a 3..mentre è stata la rivelazione dell'anno quando giocava a Palermo in una difesa a 4: tutti lo sapevano, tranne Luigi Enrico! La prossima stagione che cosa ci aspetta? Ci saranno degli acquisti? Altri centrocampisti? Altri difensori centrali? Rivediamo ancora una volta quei buchi in difesa?  Qualcuno gli andrà a dire che "schierare" terzini di ruolo non è un peccato e che per questo non si finisce all'inferno?

Poveri noi... 

sabato 28 aprile 2012

Roma vs Napoli 2:2

                                       (Junior Tallo)

Forse ho sbagliato mestiere. Invece dell'impiegato pubblico, avrei dovuto fare il consulente sportivo. All'Olimpico è accaduto esattamente quello che avevo previsto. Una Roma "equilibrata" in campo, ognuno nel suo ruolo, ha giocato un bellissimo primo tempo, schiacciando il Napoli nella sua metà campo. Una grande Roma in 45 minuti, come piacerebbe vederla sempre. Molte occasioni, un gol clamoroso sbagliato da Gago a porta vuota, un Totti direttore d'orchestra ed un grande Marquinho che ha coronato la sua prestazione con il gol del vantaggio. Alla ripresa, però, ecco gli stessi errori: dopo pochi minuti la Roma, distratta, si fa sorprendere ed il Napoli pareggia con un fulmine di Zuniga. Mazzari intelligentemente cambia volto alla squadra: entra prima Pandev e dopo Lavezzi, ed ecco un gol strepitoso di Cavani ed è 2-1. 

Questa volta "Luigi Enrico" non sbaglia cambi. Il Napoli oramai padrone del campo, ma sul 2-1 lo spagnolo toglie Bojan Krcic e Pjanic (stanchi dopo un buon primo tempo) ed entrano Simplicio e Tallo, l'attaccante della primavera.

E proprio da una combinazione di questi due nasce il gol del pareggio: splendida giocata di Tallo, che "crossa" a foglia morte in area di rigore, dove Simplicio come un fulmine spiazza De Sanctis.

Cosa dire? Quando la Roma è messa bene in campo, si evitano le figuracce come quelle rimediate a Lecce e Torino. Niente sperimentazioni. Quando riuscirà a capirlo il nostro allenatore? Simplicio al posto di Pjanic è stata una mossa giusta. Perchè contro la Juventus invece ha preferito Perrotta, che non giocava forse da 5 mesi? Tante domande. 

La Roma nel primo tempo ha giocato un ottimo calcio, contro una squadra importante come il Napoli. Tanta qualità, e quindi la domanda nasce spontanea. Come è stato possibile presentarsi in quelle condizioni, soltanto 3 giorni fa contro la Fiorentina?

Se Luis Enrique dovesse essere riconfermato, la società sarà obbligata comprare veramente almeno 3 top-players come promesso dallo stesso Sabatini, e soprattutto "qualcuno" dovrà rassegnarsi e mettersi in testa che i calciatori non sono tutti uguali e che dipende soprattutto dalla loro qualità, e non tanto dal modulo con cui giocano.

Forza Roma.

Le pagelle:
1. LOBONT 6,5
2. ROSI 6,5
3. TADDEI 6,5
4. HEINZE 6
5. KJAER 6
6. GAGO 6
7. MARQUINHO 7,5
8. TOTTI 7
9. BOJAN KRCIC 6,5
10. BORINI 6
11. PJANIC 6

all. Luis Enrique 6,5

12. GRECO 6
13. SIMPLICIO 7,5
14. TALLO 7

Il Giudice sportivo "salva" Luis Enrique

Questa mattina sono andato in Ufficio per una pratica importante e appena giunto ho incontrato un amico, come me malato della Roma, ed il discorso è andato subito a finire sulla "Magica", ed in particolare sulla gara di questa sera contro i "vesuviani". La cosa simpatica è stata l'affermazione di questo mio carissimo amico: "oggi la Roma vince, perchè la Giustizia sportiva ha fatto la formazione al posto di Luigi Enrico".

Una simpatica battuta, ma c'è qualcosa di vero in questa dichiarazione: l'assenza di Osvaldo (due giornate di stop) e quella di Lamela (3 giornate, una già scontata contro la Fiorentina), obbligano Luis Enrique a non schierare più la coppia impossibile Osvaldo-Borini (totale incompatibilità: hanno sempre fallito insieme, ma lo spagnolo "è de coccio"), bensì dovrà gioco forza rispolverare Bojan Krcic che, senza alcun dubbio, è un giocatore molto più adatto accanto all'ex parmense, di quanto lo possa essere l'argentino (medesima posizione in campo e non è un caso che Borini è "esploso" a suon di gol, proprio quando Osvaldo è stato fermo 2 mesi per un infortunio serio).

Pertanto, l'attacco giallorosso sarà formato da Borini centrale, Bojan sulla fascia (una volta si chiamava seconda-punta) e Totti trequartista.

Heinze-Kjaer (difensori di ruolo) tornano insieme, il centrocampo sarà quello formato da Greco-Gago-Pjanic (vista la squalifica di De Rossi), anche se ci potrebbe essere la soluzione Simplicio. 

J.Angel terzino....e, a quanto pare, ci sarà l'esperimento di Marquinho al posto di Taddei: quindi alla Cafù! Preghiamo tutti insieme!

Però niente male, no? Ma c'è un però: Stekelenburg non è stato convocato per un fastidio alla spalla, e la Roma dovrà affidarsi alle mani "saponetta" di Curci! C'è lo vedete il nostro portiere bloccare il duo d'attacco "partenopeo" Cavani-Lavezzi!? Difficile essere ottimisti.. 

Luis Enrique è stato contestato dai tifosi anche questa mattina a Trigoria, e lui ha risposto "Andarmene? Prima l'Europa League". Come se per una squadra come la Roma, in una stagione cosi modesta, raggiungere un posto in Europa League fosse un risultato positivo. Non siamo l'Udinese, con rispetto parlando.

Intanto i giornali stanno impazzendo sul toto-allenatori, scrivendo l'impossibile: qualcuno ha  arrivo di Prandelli e Allegri! Fantascienza totale. La Roma, e questo lo si è capito anche nell'ultima conferenza stampa, farà del tutto per confermare anche per la prossima stagione  il "santone venuto da lontano"! 


Tuttavia, gli allenatori papabili che "potrebbero" effettivamente allenare la Roma, qualora Luis Enrique decidesse veramente di andarsene, si contano su una mano e sono facilmente individuabili: Villas Boas (per continuare la linea straniera, ed è libero), Capello (sarebbe uno scoop, e l'amicizia con Baldini sarebbe una garanzia), Spalletti (il più gettonato tra i tifosi e non ha mai nascosta la voglia di ritornare nella Capitale) o Zeman (una scelta di cuore).... e poi, ci potrebbe essere "il botto" ad effetto, il nome dell'ultima ora.

Io voglio vincere, non m'interessa il buon gioco e tutte "ste cavolate":  quindi per me la soluzione ideale sarebbe il ritorno di Mr. Capello, il sergente di ferro che li mette tutti in riga, oppure di "cocciapelata" Spalletti, che vorrei vedere con questa nuova proprietà: sarebbe fantastico mettergli a disposizione Lamela, Osvaldo, Pjanic, Marquinho, Gago, Stekelenburg, Borini .... ed altri 3-4 top players che Sabatini ha già pubblicamente promesso di volerli portare a Trigoria.



mercoledì 25 aprile 2012

Roma vs Fiorentina 1-2 - Game Over

                                           (foto da www.romanews.eu)

L'ennesima occasione che si era offerta alla Roma, dopo che le Quaglie erano riuscite a perdere contro il Novara nell'anticipo delle 12.30, ma ancora una volta "i fenomeni" di Luis Enrique non sono riusciti a trarne vantaggio. Una delusione cocente, per non dire altro. Mentre l'Inter del romano Stramaccioni va a gonfie vele, il "santone" Luis Enrique continua a collezionare una figuraccia dopo l'altra.

Anche questa volta sbaglia formazione, anche se gli errori non sono terrificanti come quelli mostrati a Torino. Non si capisce perchè ha inserito Greco titolare, lasciando in panchina Marquinho e Gago, forse gli unici due che nelle ultime uscite giallorosse hanno quasi sempre centrato la sufficienza. Cosi come non riesco a darmi una spiegazione logica, perchè ha riproposto il duo Osvaldo-Borini in attacco, visto che insieme non hanno mai funzionato in questa stagione. Anche se due giocatori tatticamente diversi, occupano comunque la stessa posizione in campo. Vista la squalifica di Lamela (3 turni), forse sarebbe stato meglio affiancare Bojan Krcic  ad uno dei due.

Tutto sommato, al di la di qualche dubbio sulla formazione, i giocatori schierati dal tecnico spagnolo avrebbero comunque dovuto battere la Fiorentina senza alcuna difficoltà. Ed invece si è visto un primo tempo scandaloso, alla pari di quello già esibito nel turno precedente contro la Juventus. Un gol incassato a tempo di record, e neanche un tiro in porta nei primi 45 minuti. I giocatori sono stati sommersi di fischi. Nella ripresa, con l'ingresso di Marquinho e Gago (al posto di Greco e J.Angel), si è vista una Roma leggermente migliore. Il pareggio di Totti aveva dato nuove speranze ai giallorossi, e si è anche tentato il colpaccio (Osvaldo e Totti potevano raddoppiare), ma alla fine arriva il 2-1 dei "viola" (ed è anche meritato), grazie anche alla complicità del "mediocre" Curci.

Però vorrei capire una cosa: sull'1-1, con ancora 15 minuti di gioco e la Roma che aveva messo la Fiorentina con le spalle al muro, perchè Luis Enrique ha voluto togliere un altro difensore (Heinze) e di inserire il giovane attaccante della Primavera, Tallo? E' un caso che il gol della vittoria dei viola sia avvenuto in contropiede e con la difesa completamente scoperta? 

I tifosi della Curva Sud hanno esposto uno striscione a difesa del tecnico asturiano. Ma che cosa hanno nella zucca questi "cosiddetti" curvaioli? Qualcuno ha forse messo in discussione l'uomo Luis Enrique? Nel mio blog ho forse criticato la vita privata del tecnico giallorosso? C'è qualcuno che lo ha screditato come essere umano? 

Qui stiamo mettendo in discussione le capacità professionali di una persona che è alla guida tecnica della nostra squadra del cuore, l'AS Roma. Luis Enrique, da quando ha preso in mano la Roma, ne ha combinate più di Carlo in Francia. Ha sbagliato perennemente formazione. Ha sbattuto in tribuna uno dei centrocampisti più forti del mondo, perchè ha ritardato di 5 minuti! Le sue conoscenze calcistiche "da allenatore" sono paragonabili a quelle di un maestro di educazione fisica, e si limitano ad un solo modulo tattico...il suo! Ha cercato in tutti modi di convincerci che "la sua filosofia di calcio" mette tutti allo stesso piano: infatti, per lui Okaka equivale a Totti! Il Bratislava ringrazia.

Secondo il mio modesto parere, la Roma ha commesso due gravi errori. Il primo è stato quello di consegnare un progetto cosi ambizioso, fatto di calciatori di talento, ad un tecnico inesperto e presuntuoso come lo spagnolo, che veniva da un modestissimo campionato di Serie B spganolo. 

Il secondo è stato quello di "non esonerarlo" dopo la vergognosa ed umiliante sconfitta a Lecce. Si poteva ancora salvare una stagione in vista del possibile terzo posto, che ora è praticamente sfumato. Qualcuno è disposto a scommettere che la Roma possa arrivare davanti alle Quaglie, Udinese, Napoli e l'Inter? Secondo voi, Alberto De Rossi, tecnico della nostra gloriosa primavera, sarebbe stato peggio di questo "santone asturiano"? 

Le pagelle, in attesa di ascoltare le ennesime giustificazioni del "santone" venuto da lontano!

1. CURCI 4
2. J.ANGEL 4,5
3. HEINZE 6
4. KJAER 5,5
5. TADDEI 5,5
6. DE ROSSI 5
7. PJANIC 5,5
8. GRECO 4
9. OSVALDO 4,5
10. TOTTI 6
11. BORINI 5

all. Luis Enrique 4

12. GAGO 6
13. MARQUINHO 6
14. TALLO 5,5

lunedì 23 aprile 2012

Il giorno dopo ...in Radio

Riccardo Gentile a Rete Sport: "Il terzo posto per la Roma è ancora possibile, perchè nessuno riesce ad andarci: la Lazio è in grande difficoltà, il Napoli si è svegliato soltanto con il Novara, l'Udinese è arrivato cotto a fine stagione".  


Eccolo qua... uno di quelli che "si sente obbligato" a difendere questo allenatore. Se questi sono tutti cotti, la Roma cos'è? Bollita! Dovrei fare una ricerca su google, per vedere che cosa diceva questo signore ai tempi della gestione Sensi! Se era altresì cosi paziente ed ottimista!


Alice Lopedote su Tele Radio Stereo "Per me la partita di ieri poteva salvare la stagione, poteva darci una gioia. Come fa Luis Enrique a non fare giocare Totti quando 10 giorni prima aveva segnato con l'Udinese? Non solo, ha riesumato Perrotta e negando 8 mesi di lavoro".


E' questo c'è lo chiediamo tutti noi... ma come si fa!


Luca Fallica su Tele Radio Stereo "Credo che quelli con la Juventus siano stati i 10 minuti peggiori della storia della Roma. Il tecnico non ha saputo dare ne uno straccio di gioco, ne uno straccio di forza".


Forse era seriamente convinto di stare su "Scherzi a Parte".


Paolo Marcacci a Centro Suono Sport "Ma che abbiamo fatto di male per doverci cibare di queste cose e dovere anche dire che ci stanno bene? Ma che città è diventata questa? Stekelenburg criticato? Dovrebbe essere lui ad avere dubbi su questi dirigenti"


Criticare Stekelenburg è una ulteriore dimostrazione di quanta malafede ci possa essere da parte di molti tifosi e pseudo-giornalisti della stampa romana. Un tecnico che da 10 mesi non ci capisce niente, che manda la squadra in campo a Torino con un solo difensore di ruolo e per di più dai piedi "fucilati" e poi lo si giustifica pretendendo dal portierone olandese i miracoli per coprire le sue "caxxate".


Alessandro Doria a Centro Suono Sport "La nuova Roma ve la tenete e ve la ciucciate voi. Io non mi riconosco. Non mi riconosco nella presidenza, nella dirigenza, nella comunicazione, in alcuni giocatori e in alcuni loro atteggiamento. Non mi riconosco nella nuova Roma: quando perde mi avveleno, ma non riesco a farlo come mi accadeva prima. Si parla di progetto e di "deromanizzazione" a ragione. "


Una presa di posizione molto dura, ma come dargli torto.


Mimmo Ferretti a Tele Radio Stereo: "Che valore ha il terzo posto se si chiude la stagione con 13 sconfitte? Dopo la partita con la Lazio, io considerai chiuso il campionato della Roma. Luis Enrique doveva dimostrare di essere la Roma nelle partite successive, e ieri ha dimostrato di non poter far l'allenatore di una Roma che ha obiettivi importanti. Ha fatto una formazione sbrindellata, con un 4-3-2-1 mai provato. La Roma in trasferta è imbarazzante, la squadra fragilissima dal punto di vista psicologico. Perrotta trequartista con Osvaldo di punta è stato un azzardo incredibile, una pochezza tecnica. Ha commesso errori infantili, ha mandato allo sbaraglio una squadra senza capo nè coda. Per non dire di alcuni giocatori, soprattutto nel reparto laterale che sono in condizioni impresentabili."


Sottoscrivo il tutto e per tutto le parole di Mimmo Ferretti.


Davide Rossi a Tele Radio Stereo "Abbiamo il dovere di criticare, in modo costruttivo ovviamente e non distruttivo. Roma-Fiorentina va vinta a tutti i costi, una gara che per la classifica può dire molto, per questo ritengo prematuro criticare oggi."


Ecco un'altro avvocato del diavolo! E' prematuro criticare dopo 13 figure di merda?  Luis Enrique andava messo alla porta già dopo la prima settimana di campionato e la figuraccia in Eurovisione contro il modestissimo Bratislava. Ma a chi può interessare una vittoria contro la Fiorentina? Terzo posto di cosa? Andare in Champions con le teorie dell'asturiano? L'unica critica  costruttiva è quella di chiedere alla società la "non-riconferma" di Luis Enrique e puntare ad un allenatore "vero" per la prossima stagione. Straniero o Italiano, la Roma ha bisogno di un allenatore di grido. Uno con esperienza ed un curriculum di tutto rispetto.

Mario Corsi a Centro Suono Sport: "Abbiamo un tecnico che è un pazzo, è un cretino; in un centrocampo della Juve forte fisicamente, mi indebolisci il centrocampo mettendo Marquinho, Gago e Perrotta, che non gioca da mesi. Hai depotenziato il centrocampo e la difesa, il difensore centrale non è il lavoro di De Rossi, mi metti Borini che è stato male tutta la settimana. E' un incapace quest'uomo, ma mi sembra in buona fede. La Roma è stata fermata dall'allenatore e dalle frasi di Baldini, quando dice che abbiamo fatto anche di più di quello che ci aspettavamo. Non c'è un presidente che si incazza, c'è un direttore generale che sembra Riccardo Fogli, tutto tranquillo e rilassato. Ci vuole qualcuno che urla, che sbraita, che ci metti i soldi".

A parte i problemi personali tra il dg della Roma e Mario Corsi, e le parole "dure" espresse da quest'ultimo, sono d'accordo per quanto riguarda la critica su Luis Enrique: ha mostrato una totale incapacità a gestire una squadra cosi importante come quella giallorossa.

domenica 22 aprile 2012

Juventus vs Roma: 3-0 primo tempo: Vergogna L.Enrique

Vergogna! Qui non è una questione di progetto, ma di una continua sofferenza per i tifosi della Roma, che non vede fine.

Dopo 10 mesi insieme, un gruppo dovrebbe conoscere le idee di un allenatore, e queste figuracce non dovrebbero più accadere. Ed invece, grazie ad un tecnico presuntuoso, senza esperienza, incompetente e narcisista, la Roma non vede mai il fondo... va sempre più giù: Siena, Lecce, Bergamo, Firenze... non c'è fine.

Qualcuno mi deve spiegare perchè la Roma, in trasferta, non parte il giorno prima della partita? Perchè la Roma dopo la gara annullata contro la Fiorentina ha avuto 2 giorni di riposo, mentre Conte ha fatto allenare i suoi giocatori, come giusto che sia, tutti i giorni a doppie sedute?

Siamo al 7' minuto della ripresa ed è arrivato il 4-0 della Juventus. Grazie Luis Enrique. Ti dovresti vergognare per quello che stai causando ai tifosi della Roma. Schierare Borini titolare dopo due mesi di stop è da incompetenti. Mettere Perrotta, che in 5 mesi non ha mai fatto il titolare, al posto di Totti è da ignoranti del calcio. Lasciare Heinze in panchina per togliere De Rossi dal centrocampo è da ricovero ospedaliero! Borini-Osvaldo insieme, non hanno mai funzionato! 

Non vedo l'ora di ascoltare domani le radio romane "filo asturiane". Quelle che "per dovere di coscienza", dopo aver buttato per anni "merda" sulla famiglia Sensi, dall'inizio di questa stagione hanno difeso Luis Enrique a spada tratta. Voglio sentire che cosa s'inventeranno questa volta! Che cosa s'inventeranno per difendere il loro benjamino? A questi "benpensanti" vorrei ricordare che nessun tifoso della Roma rimpiange la famiglia Sensi. Siamo tutti felici dell'arrivo degli americani. Ma quello che noi VOGLIAMO è la libertà di criticare, senza dover essere per questo "catalogati" come nemici della nuova proprietà.

Non posso e non voglio immaginare che la Roma del futuro sia "targata" ancora Luis Enrique.

Abrakadabra, Luis Enrique colpisce ancora...

Juventus - Roma: mancano ancora 45 minuti prima del calcio d'inizio e la sorpresa da parte giallorossa, ancora una volta, non si è fatta attendere. 

Fuori Totti e Lamela, dentro Borini e Perrotta! La domanda a questo punto è logica: fino a che punto si può considerare una mossa "intelligente", in  una partita cosi importante, quella di mettere in campo fin dall'inizio due calciatori che da mesi non giocano un match da titolari? Borini, non solo è stato fermo per un serio infortunio, ma nell'ultimo allenamento ha rischiato di non essere convocato per un leggero risentimento, mentre Perrotta, dopo l'arrivo di Marquinho, è stato "degradato" a seconda scelta a centrocampo.

Il Milan è stato fermato dal Bologna (e dall'arbitro), la S.S. Quaglie è stata rimontata in casa al 90min. e l'Udinese non è andata oltre lo 0-0: quindi, questa sfida diventa "fondamentale" sia per la Juventus che per la Roma: una vittoria metterebbe in fuga i bianconeri a +3 dal Milan, mentre i giallorossi arriverebbero a -2 punti dalle Quaglie, e quindi dal posto in Champions League.

Spero tantissimo di sbagliare, ma ho la netta sensazione che Luigi Enrico, ancora una volta, ha sbagliato formazione proprio nel momento più delicato della stagione. Non avrei mai schierato  Perrotta titolare (oramai è da considerare un ex-calciatore, con tutto il rispetto per quello che ha rappresentato per i colori giallorossi). Senza alcun dubbio avrei preferito vedere subito in campo Lamela: con il gioco offensivo di Conte che non si limita alla marcatura ad uomo, l'argentino avrebbe potuto essere l'arma in più, mentre ho qualche perplessità sull'impiego di Borini in questo match delicatissimo, poichè non potrà avere i 90 minuti sulle gambe dopo 2 mesi di stop. De Rossi ancora in difesa è da strapparsi i capelli.

Questa è la formazione che Luis Enrique ha deciso di schierare:

1. STEKELENBURG
2. JOSE ANGEL
3. ROSI
4. DE ROSSI
5. KJAER
6. GAGO
7. PERROTTA
8. MARQUINHO
9. OSVALDO
10. PJANIC
11. BORINI

Comunque vada, sempre Forza Roma!



lunedì 16 aprile 2012

Claudio Lotito, che faccia da ....

Il 3 marzo 2009 Claudio Lotito, presidente della S.S. Quaglie, è stato condannato in 1° grado a due anni di reclusione per aggiotaggio e ostacolo all'attività degli organi di vigilanza sui titoli del club biancoleste. 
Il 23 dicembre 2009 è stato accolto il ricorso del calciatore Goran Pandev al collegio arbitrale della Lega Calcio contro la S.S. Quaglie. La società di Claudio Lotito è stata condannata a pagare un risarcimento danni di 160.000 Euro dal collegio arbitrale della Lega.
L'8 novembre 2011 nell'ambito del processo penale relativo allo scandalo di Calciopoli, è stato condannato in primo grado di Tribunale di Napoli 1 anno e 3 mesi e 25 mila Euro di multa.
(da Wikipedia)
Il Presidente della Lazio, Claudio Lotito è stato condannato a due mesi di reclusione (pena condonata) e al risarcimento danni di mille euro, oltre al pagamento delle spese processuali e legali per un importo pari a 1.800 euro. Il processo era scaturito da una denuncia presentata da una automobilista.
La condanna è relativa a qualche anno fa quando Lotito ebbe un litigio con una donna, dopo che la sua auto le aveva involontariamente rotto lo specchietto laterale. Da lì nacque una discussione fra le parti, terminata con la volontaria rottura del telefonino della donna da parte del 'numero uno biancoceleste'.
Gli investigatori erano risaliti a Lotito grazie al numero di targa annotato dalla proprietaria del telefono. Il patron laziale ha respinto le accuse sostenendo che non fu lui il protagonista dell'episodio avvenuto il 29 settembre 2005 in via della Maglianella.
(it.paperblog.com)


Queste sono soltanto alcune informazioni pubblicate sui vari siti online che riguardano il presidente delle S.S. Quaglie: un nome, una garanzia... 


Bene, questo fenomeno del "bon ton", durante la manifestazione "Etica per lo Sport" nella quale il romanista Juan ed il difensore biancoceleste Konko hanno ricevuto una "targa di solidarietà" per i cori subiti durante il derby (ma che c'entra Konko?) il "Presidente" Lotito ha dato il meglio di se scagliandosi contro Franco Baldini, che aveva criticato duramente la Lega incapace di fissare una data precisa per la giornata da recuperare dopo la tragedia Morosini : "Baldini? Io sono un presidente e vorrei che questi concetti li esprimessero i presidenti, perché, perchè altrimenti c’è confusione dei ruoli. In Lega le società dovrebbero essere rappresentate dai presidenti perché sono gli unici che hanno titolo per poter parlare. Tutti gli altri sono funzionari transeunti che oggi sono una società e domani vanno in un’altra“. Non si è fatta aspettare la risposta del ds giallorossoWalter Sabatini: “Franco Baldini ha pieno mandato per rappresentare la Roma in ogni circostanza e parla a pieno titolo. Qualunque cosa abbia detto Baldini deve essere recepita lealmente e correttamente, esprime il suo pensiero, che è il pensiero della Roma“.

Tutte le mattine, quando ci svegliamo e ci rendiamo conto che il "presidente" Lotito è "roba loro", per noi romanisti è l'inizio di una bellissima giornata.

sabato 14 aprile 2012

Roma vs Udinese 3:1, e adesso?

Come preannunciato, dopo l'umiliante sconfitta contro una candidata alla retrocessione, arriva una vittoria convincente ai danni di un club in lotta per il terzo posto. Questa è la Roma di Luis Enrique! Come diceva una canzone pop degli anni 80 "Up Down Like a Jo-Jo"...! 

Ancora una volta la stampa romana non si è fatta attendere, rispolverando l'euforia dei giorni passati. "Il terzo posto? Si può fare". A ruota le radio sportive della Capitale, soprattutto quei conduttori che non hanno mai fatto mistero del proprio "odio" verso la vecchia gestione Sensi, e per questo si sentono "obbligati" a difendere il tutto e per tutto la nuova proprietà, e quindi anche il tecnico asturiano.

Non voglio fare il demagogico o la figura di quello che cerca sempre il pelo nell'uovo. Un conto è la critica della singola prestazione, ed un altra quella che riguarda l'intera gestione tecnica della Roma. 

I giallorossi hanno strameritato di battere l'Udinese, dominando la gara da ogni punti di vista. Ottimo soprattutto  il neo-acquisto Marquinho, che oltre ad aver siglato il 3-1 della tranquillità, ha meritato un bel 7,5 in pagella. Una Roma sempre cosi avrebbe lottato sicuramente per il titolo, se non fosse per la sindrome dello Jo-Jo! Il punto è proprio questo: quando Luis Enrique può contare sui titolari in campo, allora la sua filosofia di gioco full-offensive può portare a risultati positivi. I problemi, però, nascono nel momento in cui alcuni giocatori fondamentali risultano infortunati o fuori forma, quindi non "convocabili": allora ecco emergere i limiti del tecnico asturiano, che non possiede un modulo alternativo all'emergenza. Il calcio professionista ha in comune con il gioco dei scacchi, la strategia dell'approccio alla gara e soprattutto quello di saper leggere in corsa le mosse dell'avversario: per Luis Enrique tutto questo non esiste. Lui va per la sua strada e per nessuna ragione al mondo, nemmeno con tutto il reparto difensivo in infermeria, cambierebbe la sua visione calcistica. Gli va dato atto per questa coerenza, ma contestualmente ci dobbiamo aspettare altre figuracce del tipo Lecce vs Roma!

Felicissimo sia del gol che della prestazione dell'immortale Francesco Totti: anche da fermo è un pericolo costante per ogni avversario.

Le pagelle:

1. Stekelenburg s.v. (nessuna colpa sul momentaneo pareggio dell'Udinese: solita dormita difensiva);
2. J.Angel 6 (prestazione normale, ma da lui ci si aspetta di più);
3. Taddei 6,5 (più tecnico di Rosi, anche se meno bravo nella fase difensiva);
4. Kjaer 6,5 (finalmente una gara senza errori, addirittura con un salvataggio in extremis da applausi);
5. De Rossi 7 (difensore centrale al posto del deludente Heinze, ha fatto capire ancora una volta perchè è in cima alla lista dei desideri di tutti i club più prestigiosi del mondo);
6. Gago 7 (la speranza è che la nuova società trovi un accordo economico con il Real Madrid: il centrocampista argentino è fondamentale per il gioco di Luis Enrique).
7. Pjanic 6,5 (rientra titolare dopo 3 settimane di stop, non eccede, ma la sua presenza si nota subito: un vero campione);
8. Marquinho 7,5 (la sua riconferma per "soli" 3 milioni di Euro è oramai scontata: centrocampista guerriero e ottima tecnica: senza alcun dubbio, l'ennesima grande scoperta di Sabatini);
9. Osvaldo 8 (sicuramente la sua migliore partita - un gol d'autore ed un passaggio d'oro per Francesco Totti);
10. Totti 7,5 (il "vecchietto" immortale: la sua autorità si nota sempre - i compagni si sentono meno responsabili e con le sue giocate delizia gli attaccanti della Roma);
11. Lamela 6,5 (meglio delle altre volte, si è visto togliere un gol fatto grazie ad un miracolo di Handanovic).

all. Luis Enrique 6,5 (questa volta non ha sbagliato niente, grazie anche alla rosa quasi al completo)


sabato 7 aprile 2012

Vergogna a Lecce: per quanto tempo ancora?

Nell'ultima uscita di campionato ci sono stati 5 reti ed una vittoria contro il Novara che non ho voluto commentare sul mio blog, e tantomeno partecipare all'incredibile euforia di alcuni "pseudo" opinionisti della carta stampa, in particolare di quella romana. 

5 reti che hanno in realtà mascherato i veri (e continui) problemi della squadra giallorossa targata "Luis Enrique": si pensa troppo e si conclude poco. Una mentalità da campus universitario, dove si manda in tribuna un fenomeno come De Rossi per 2 minuti di ritardo e dove ogni calciatore deve eseguire alla lettere i compitini distribuiti dal professor Luigi Enrico. Una squadra accentrata completamente sul tecnico asturiano, e zero spazio alla fantasia individuale.

A Lecce ci giocavamo (per l'ennesima volta) un'intera stagione, grazie anche ad un campionato italiano molto mediocre; eravamo soltanto a 4 punti dal terzo posto, quasi un miracolo dopo tutte queste sconfitte. Eppure, non c'è stato niente da fare. La Roma "del progetto" ci ha regalato l'ennesima delusione. Forse la più cocente. La S.S. Quaglie batte il Napoli, l'Udinese fa tre punti e bye-bye sogni di Champions League. 

Una figuraccia sia di gioco, che di carattere: dai tempi di Anzalone non si vedeva una Roma così orrenda. Attributi zero, altro che futuro, qui siamo ad un vero e proprio "ritorno" al passato: la Rometta de noantri. Ma quale anno di transizione, si tratta dell'ennesima stagione buttata via. Tutto chiacchiere e nulla di fatto.

Un allenatore inesperto, presuntuoso e testardo. Un film che a Trigoria abbiamo già visto. Prima Carlos Bianchi che con la sua filosofia di calcio stravagante aveva chiesto di impacchettare Francesco Totti e spedirlo alla Sampdoria, in quanto "calciatore non pronto per un grande club di Serie A" (uff!), poi Zdenek Zeman che se ne fregava degli avversari, lavorando sempre con lo stesso modulo di gioco, rimediando figuracce a raffica e perdendo 4 derby  in una sola stagione (Record!).

Quante similitudini con il "maestrino" Luis Enrique!


A Lecce 4 gol subiti in 70 minuti, contro un club che si trova in piena zona retrocessione e con il morale a terra dopo le ultime rivelazione scottanti che riguardano lo scandalo "Calcioscommesse"; una sconfitta bruttissima dove la Roma non ha mai dato l'impressione di poter ribaltare il risultato. Lenta e senza cuore: ci sono voluti 52 minuti per vedere il primo (inutile) tiro in porta dei nostri "fenomeni".  

Devo ammettere che osservando tutte le volte la Roma, faccio veramente tanta fatica a capire dove termina la presunzione, e quando inizia l'ignoranza di questo allenatore.

Si, ignoranza, perchè:

- è "da ignoranti" insistere di schierare una difesa a tre, quando non si hanno i giocatori per poterlo fare;

- è "da ignoranti" credere di poter piazzare tre centrali in difesa, quando è talmente evidente che l'avversario che devi affrontare si presenterà con giocatori velocisti ed altamente tecnici del calibro di Cuadrado, Muriel e Di Michele;

- è "da ignoranti" pensare seriamente di poter applicare con successo un modulo di gioco che al mondo soltanto il Barcellona dei fenomeni è in grado di realizzare, mentre la propria squadra dei titolari si presenta con Rosi, Jose Angel, Kjaer e Taddei!

- è "da ignoranti" pensare di non dover "mai" cambiare modulo di gioco, neanche in assenza di giocatori di livello, perchè si è realmente convinti che affrontare il Novara o il Milan siano la stessa cosa;

Il d.g. giallorosso Franco Baldini, subito dopo il debacle di Lecce, ha dichiarato "che probabilmente qualche giocatore è stato sopravvalutato, dal punto di vista caratteriale".  Mi dispiace, ma non concordo: l'unico che è stato chiaramente sopravvalutato, è il tecnico asturiano.


Questa stagione ormai è andata. La Roma, se tutto va bene, forse potrà giocare nell'Europa dei piccoli. Licenziare adesso lo spagnolo servirebbe a poco. Ma spero fortemente, per il bene della mia squadra del cuore, che già da domani Baldini & co. si metteranno in moto per individuare il nuovo allenatore che dovrà guidare i giallorossi nel prossimo campionato. Un allenatore di spessore e con i piedi per terra. Non importa con quale modulo vorrà giocare, ma che mostrerà rispetto per l'avversario, studiandolo e mettendo in campo sempre una squadra equilibrata.


Non ci sarà futuro con Luis Enrique e sono i fatti a dimostrarlo: nessun miglioramento dalla prima giornata ad oggi. Sempre gli stessi errori tattici. Sempre la stessa presunzione. Gli unici miglioramenti sono i progressi dei singoli calciatori (vedi Borini, Osvaldo, Pjanic) per il resto è tutto fermo. Come si può soltanto immaginare che nella prossima stagione le cose potrebbero migliorare? 


Gli americani vorrebbero un allenatore con cui costruire la Roma del futuro? Che sappia lavorare anche con i giovani? Equilibrato, con i piedi per terra e che conosce molto bene il calcio italiano? Allora riportiamo a casa Vincenzo Montella.... oppure "cacciassero li sordi" e presentino Mourinho a Trigoria! Tutto il resto sono chiacchiere!

Le pagelle di Lecce vs Roma:

1. Stekelenburg 5
2. J.Angel 4,5
3. Kjaer 4,5
4. Heinze 4
5. Rosi 4,5
6. De Rossi 4,5
7. Gago 4,5
8. Marquinho 5
9. Osvaldo 5
10. Lamela 6
11. Bojan 6

all. Luis Enrique 3,5

sabato 17 marzo 2012

Cazzari On The Road!

                                             Roberto Renga (foto da www.leonardo.it)

Come tifoso-radioascoltatore e appassionato della Roma non ho mai nascosto di "non amare" particolarmente l'ex giornalista (pensionato?) de "Il Messaggero", Roberto Renga.

Chi mi conosce, lo sa benissimo. Non sopportavo quel suo buonismo a tutti i costi, quell'aria di "chi so tutto io", ma soprattutto intravedevo spesso tantissime contraddizioni quando parlava della "mia" Roma. Raccontava tutto e niente, una tecnica molto usata da alcuni giornalisti per non trovarsi mai dalla parte del torto. Ancora oggi ricordo "le guerre dialettiche" con Alessio, un mio carissimo amico tifoso giallorosso e difensore a spada tratta del buon Renga.

Ma quando ho letto la notizia di oggi su "La Repubblica" che a questa "strana associazione" avrebbe partecipato anche tale Mario "Marione" Corsi, noto radio-speaker dell'etere romana che conduce la trasmissione di successo dedicata ai romanisti "Te La Do Io Tokyo", non volevo credere ai miei occhi. Sono e resto molto perplesso.

Qui c'è qualcosa che non quadra: seguo le trasmissioni di Marione da circa 15 anni e non ricordo mai di aver udito, anche di recente, una sola parola gentile nei confronti di Roberto Renga, anzi! Non ricordo neanche se il giornalista sia mai intervento radiofonicamente alla trasmissione di "Marione". Di sicuro sono due persone completamente opposte, da qualsiasi punto di vista. Vederli insieme che tramano contro i dirigenti giallorossi, mi viene molto, ma molto difficile. Dal punto di vista giornalistico, entrambi non sono particolarmente contenti di Luis Enrique, ma chi non lo è? Non basta certo questo per renderli "complici".

Pertanto, qui sono due le cose: o "Marione" è un grandissimo attore e ci ha ingannato talmente bene che in tantissimi anni non abbiamo mai capito niente, oppure il giornalista de "La Repubblica" ha fatto un pò di confusione!

Riporto qui "alla lettera" quanto pubblicato da "La Repubblica" e sono veramente curioso, come sportivo e tifoso della Roma, di vedere come andrà a finire questa "buffonata alla romana":



IL CASO

Falsi dossier contro la Roma, truffa stile Totò
cronista sportivo e speaker indagati

Un giornalista e il conduttore di una radio privata della capitale hanno provato screditare l'immagine pubblica del dg giallorosso Franco Baldini e dell'avvocato Mauro Baldissoni, la Digos li smaschera: ora sono tutti sott'accusa per diffamazione

di CARLO BONINI
Fai presto a dire "Progetto". E hai voglia a spiegare agli americani dove sono finiti. La "As Roma" sarà anche "bostoniana". Ma Roma, resta Roma. E passerà del tempo prima che Trigoria si liberi dell'assedio miserabile di questuanti e diffamatori. Dal berciare di certi "opinionisti" (si fa per dire), dal risentimento degli "esclusi" dalla nuova proprietà. Storia delle ultime due settimane. Roba stracciona da "soliti ignoti", risolta da un'indagine della Digos coordinata dal Procuratore capo reggente Giancarlo Capaldo.

Alla vigilia dell'ultimo derby, la "Iena" Paolo Calabresi viene avvicinato da un giornalista ormai in pensione, Roberto Renga, già "firma" di Paese Sera e Messaggero, portata in palmo di mano dalla vecchia proprietà. L'uomo dice di avere documenti in grado di devastare l'immagine pubblica e privata di Franco Baldini, direttore generale del club, e di Mauro Baldissoni, avvocato  membro del cda. Si tratta di "trascrizioni di sms" - farfuglia, mostrando due fogliacci compilati a mano libera da chi sa chi - che dimostrerebbero (pensate...) che i due sono massoni (come indicherebbe un umoristico anagramma, "tfa", triplice fraterno abbraccio) e che, naturalmente, il nuovo gruppo dirigente fa "la cresta" sul calciomercato.

La "Iena" cui il falso appare macroscopico, registra di nascosto la conversazione. Il nastro finisce alla Digos, dove vengono ascoltati come testimoni Baldini, Baldissoni
e il ds Walter Sabatini. Nella stangata "stracciona" - accerta rapidamente l'indagine con pedinamenti e testimonianze - Renga ha dei compagni di merende. Suo figlio Francesco e un paio di voci delle radio libere. Giuseppe Lo Monaco e Mario Corsi, detto "Marione". Un tipo con un passato neofascista che, da anni, usa il microfono come un randello. Ora sono tutti indagati per diffamazione. Mentre la Digos, pochi giorni fa, ha bussato a casa Renga, dove ha recuperato le prove del falso da "soliti ignoti". Dunque, chi vive a Roma, oggi accenda la radio. Ci sarà da ridere. O da piangere. Dipende dai punti di vista.
(17 marzo 2012)

mercoledì 14 marzo 2012

Consigli dal mercato: Sebastian Prodl



Che la Roma già da giugno dovrà riprendere i "lavori di restauro" iniziati l'estate scorsa, buttandosi a capofitto sul prossimo mercato estivo, questo si era capito benissimo.

E' sotto gli occhi di tutti che ai "giallorossi" mancano almeno 5 giocatori importanti per completare la rosa e poter ambire a traguardi di prestigio.

Considerando l'effettiva possibilità di un ritorno in Brasile di Juan e, comunque, di avere in rosa 3 difensori centrali sopra i 30 anni di età (Juan-Heinze-Burdisso), è plausibile che il ds Sabatini si sia già messo in moto per portare a Trigoria un difensore giovane di talento.

Il nome "bollente" di quest'ultima ora è il difensore centrale austriaco che milita nella Bundesliga: Sebastian Prodl.

Il Werder Brema gli ha proposto un rinnovo, ma il difensore austriaco ha le idee molto chiare: vorrebbe tentare un esperienza in un campionato diverso. Il suo manager ha confermato l'interesse della Roma, ma ha altresì ribadito che il calciatore non ha alcuna intenzione di aspettare fino a luglio ma che massimo entro 3-4 settimane vuole sapere dove giocherà la prossima stagioni.

Prodl, 25 enne, è alto 194 cm, ricopre il ruolo del difensore centrale e nel 2008 a 21 anni è passato dal campionato austriaco a quello più prestigioso della Bundesliga tedesca. Nel Werder Brema ha realizzato 69 presenze e messo a segno 3 reti.

Titolare della nazionale austriaca con 33 presenze e 3 reti.

Non c'è alcun dubbio che sia un calciatore di talento: nel Mondiale U20 del 2007, la Gazzetta dello Sport lo ha inserito nei top 11 della formazione ideale di quella competizione. Tuttavia, la domanda è d'obbligo: l'austriaco è compatibile con la filosofia di gioco di Luis Enrique? Il tecnico asturiano preferisce essere circondato da calciatori "che vanno d'accordo" con il pallone. 

Temo che Prodl rientri più nella categoria dei Kjaer, quindi un calciatore che calcisticamente è molto lontano dalle idee di Luis Enrique.

sabato 10 marzo 2012

Una continua illusione

Vittoria a Palermo. E adesso, per favore, restiamo con i piedi per terra. Non è successo nulla: prendiamoci i tre punti, ma per il resto è tutto come prima. Non si è vista una Roma brillante, anzi. Molte ombre e soltanto poche certezze. Un primo tempo buono, con un gol lampo del solito Borini (la vera rivelazione) e forse il miglior Lamela di questa stagione. 

Le dichiarazioni di Luis Enrique nel dopo partita sono alquanto ridicole: " Contentissimo per Kjaer e Jose Angel. Siamo più vicini alla mia idea di gioco". Esilarante. Kjaer e Jose Angel hanno probabilmente giocato la loro migliore prestazione in giallorosso, ma c'è stato veramente poco da essere contenti. 

Un Palermo disattento nel primo tempo ha permesso a Borini di segnare il suo settimo gol consecutivo; un susseguirsi di errori che la Roma, come al solito, non è riuscita a sfruttare per chiudere la partita. Nella ripresa, grazie al cuore e mettendo da parte gli schemi "fantacalcistici" di Luis Enrique, i giallorossi sono riusciti a portare a casa tre punti importanti ai fini di classifica, evitando almeno di ripetere lo stesso film già visto per tutta la stagione. 


Ancora una volta si è voluto dimostrare che con un avversaria di rispetto bisognerebbe optare per una tattica diversa: con J.Angel e Rosi meno offensivi, si è rivista a tratti la classica difesa a quattro. In questo modo anche Kjaer si è sentito più tranquillo e meno responsabilizzato. Ci voleva tanto per capire che uno come Kjaer non può assolutamente stare in una difesa a tre disegnata da un  allenatore "estremista" come lo spagnolo? Che il danese ha dato il meglio di se quando nel Palermo giocava con una difesa a quattro? Che la sua stagione in Germania con il Wolfsburg è stata disastrosa perchè Magath gli faceva fare il centrale esterno, sempre in una difesa a 3? 


Un Lobont miracolato, la tenacia di Borini e la tranquillità di De Rossi...non possono bastare, ci vuole di più. Molto di più. Il Palermo, a differenza degli altri avversari, inclusa la SS Quaglie, ha cercato di fare la partita e non si è limitato a distruggere il gioco avversario per poi ripartire in contropiede, e questo ha portato dei "chiari" vantaggi alla Roma. Ma oramai lo sanno tutti, anche in terza categoria: per battere la squadra di Luis Enrique, anche con una certa facilità, ci vuole poco. Pressing e raddoppi a centrocampo, e poi basta attendere: prima o poi lascia ampi spazzi per le ripartenze.

A sentire le dichiarazioni del dopo-derby dei dirigenti giallorossi, sembrerebbe che i tifosi della "Magica" saranno costretti a subire le filosofie "innovative" dell'ex allenatore del Barcellona B almeno per un altra stagione, se non addirittura di più.

Sabatini garantisce per il "fondamentalista" Luigi Enrico, Baldini è sicuro: resterà anche la prossima stagione e lo stesso tecnico (minaccia?) di non scartare l'ipotesi di rimanere anche oltre.

Però c'è la dichiarazione di Bojan Krkic a rinnovare la speranza tra i tifosi giallorossi: "Luis Enrique è l'uomo giusto per il dopo Guardiola"

Speriamo bene.

Le pagelle di Palermo:
1. Lobont 7,5
2. J.Angel 6,5
3. Rosi 6
4. Heinze 7
5. Kjaer 6,5
6. Gago 6
7. De Rossi 7
8. Greco 6 (Simplicio s.v.)
9. Borini 7,5 (Bojan 6)
10. Totti 5,5
11. Lamela 7 (Marquinho 6)