sabato 17 marzo 2012

Cazzari On The Road!

                                             Roberto Renga (foto da www.leonardo.it)

Come tifoso-radioascoltatore e appassionato della Roma non ho mai nascosto di "non amare" particolarmente l'ex giornalista (pensionato?) de "Il Messaggero", Roberto Renga.

Chi mi conosce, lo sa benissimo. Non sopportavo quel suo buonismo a tutti i costi, quell'aria di "chi so tutto io", ma soprattutto intravedevo spesso tantissime contraddizioni quando parlava della "mia" Roma. Raccontava tutto e niente, una tecnica molto usata da alcuni giornalisti per non trovarsi mai dalla parte del torto. Ancora oggi ricordo "le guerre dialettiche" con Alessio, un mio carissimo amico tifoso giallorosso e difensore a spada tratta del buon Renga.

Ma quando ho letto la notizia di oggi su "La Repubblica" che a questa "strana associazione" avrebbe partecipato anche tale Mario "Marione" Corsi, noto radio-speaker dell'etere romana che conduce la trasmissione di successo dedicata ai romanisti "Te La Do Io Tokyo", non volevo credere ai miei occhi. Sono e resto molto perplesso.

Qui c'è qualcosa che non quadra: seguo le trasmissioni di Marione da circa 15 anni e non ricordo mai di aver udito, anche di recente, una sola parola gentile nei confronti di Roberto Renga, anzi! Non ricordo neanche se il giornalista sia mai intervento radiofonicamente alla trasmissione di "Marione". Di sicuro sono due persone completamente opposte, da qualsiasi punto di vista. Vederli insieme che tramano contro i dirigenti giallorossi, mi viene molto, ma molto difficile. Dal punto di vista giornalistico, entrambi non sono particolarmente contenti di Luis Enrique, ma chi non lo è? Non basta certo questo per renderli "complici".

Pertanto, qui sono due le cose: o "Marione" è un grandissimo attore e ci ha ingannato talmente bene che in tantissimi anni non abbiamo mai capito niente, oppure il giornalista de "La Repubblica" ha fatto un pò di confusione!

Riporto qui "alla lettera" quanto pubblicato da "La Repubblica" e sono veramente curioso, come sportivo e tifoso della Roma, di vedere come andrà a finire questa "buffonata alla romana":



IL CASO

Falsi dossier contro la Roma, truffa stile Totò
cronista sportivo e speaker indagati

Un giornalista e il conduttore di una radio privata della capitale hanno provato screditare l'immagine pubblica del dg giallorosso Franco Baldini e dell'avvocato Mauro Baldissoni, la Digos li smaschera: ora sono tutti sott'accusa per diffamazione

di CARLO BONINI
Fai presto a dire "Progetto". E hai voglia a spiegare agli americani dove sono finiti. La "As Roma" sarà anche "bostoniana". Ma Roma, resta Roma. E passerà del tempo prima che Trigoria si liberi dell'assedio miserabile di questuanti e diffamatori. Dal berciare di certi "opinionisti" (si fa per dire), dal risentimento degli "esclusi" dalla nuova proprietà. Storia delle ultime due settimane. Roba stracciona da "soliti ignoti", risolta da un'indagine della Digos coordinata dal Procuratore capo reggente Giancarlo Capaldo.

Alla vigilia dell'ultimo derby, la "Iena" Paolo Calabresi viene avvicinato da un giornalista ormai in pensione, Roberto Renga, già "firma" di Paese Sera e Messaggero, portata in palmo di mano dalla vecchia proprietà. L'uomo dice di avere documenti in grado di devastare l'immagine pubblica e privata di Franco Baldini, direttore generale del club, e di Mauro Baldissoni, avvocato  membro del cda. Si tratta di "trascrizioni di sms" - farfuglia, mostrando due fogliacci compilati a mano libera da chi sa chi - che dimostrerebbero (pensate...) che i due sono massoni (come indicherebbe un umoristico anagramma, "tfa", triplice fraterno abbraccio) e che, naturalmente, il nuovo gruppo dirigente fa "la cresta" sul calciomercato.

La "Iena" cui il falso appare macroscopico, registra di nascosto la conversazione. Il nastro finisce alla Digos, dove vengono ascoltati come testimoni Baldini, Baldissoni
e il ds Walter Sabatini. Nella stangata "stracciona" - accerta rapidamente l'indagine con pedinamenti e testimonianze - Renga ha dei compagni di merende. Suo figlio Francesco e un paio di voci delle radio libere. Giuseppe Lo Monaco e Mario Corsi, detto "Marione". Un tipo con un passato neofascista che, da anni, usa il microfono come un randello. Ora sono tutti indagati per diffamazione. Mentre la Digos, pochi giorni fa, ha bussato a casa Renga, dove ha recuperato le prove del falso da "soliti ignoti". Dunque, chi vive a Roma, oggi accenda la radio. Ci sarà da ridere. O da piangere. Dipende dai punti di vista.
(17 marzo 2012)

mercoledì 14 marzo 2012

Consigli dal mercato: Sebastian Prodl



Che la Roma già da giugno dovrà riprendere i "lavori di restauro" iniziati l'estate scorsa, buttandosi a capofitto sul prossimo mercato estivo, questo si era capito benissimo.

E' sotto gli occhi di tutti che ai "giallorossi" mancano almeno 5 giocatori importanti per completare la rosa e poter ambire a traguardi di prestigio.

Considerando l'effettiva possibilità di un ritorno in Brasile di Juan e, comunque, di avere in rosa 3 difensori centrali sopra i 30 anni di età (Juan-Heinze-Burdisso), è plausibile che il ds Sabatini si sia già messo in moto per portare a Trigoria un difensore giovane di talento.

Il nome "bollente" di quest'ultima ora è il difensore centrale austriaco che milita nella Bundesliga: Sebastian Prodl.

Il Werder Brema gli ha proposto un rinnovo, ma il difensore austriaco ha le idee molto chiare: vorrebbe tentare un esperienza in un campionato diverso. Il suo manager ha confermato l'interesse della Roma, ma ha altresì ribadito che il calciatore non ha alcuna intenzione di aspettare fino a luglio ma che massimo entro 3-4 settimane vuole sapere dove giocherà la prossima stagioni.

Prodl, 25 enne, è alto 194 cm, ricopre il ruolo del difensore centrale e nel 2008 a 21 anni è passato dal campionato austriaco a quello più prestigioso della Bundesliga tedesca. Nel Werder Brema ha realizzato 69 presenze e messo a segno 3 reti.

Titolare della nazionale austriaca con 33 presenze e 3 reti.

Non c'è alcun dubbio che sia un calciatore di talento: nel Mondiale U20 del 2007, la Gazzetta dello Sport lo ha inserito nei top 11 della formazione ideale di quella competizione. Tuttavia, la domanda è d'obbligo: l'austriaco è compatibile con la filosofia di gioco di Luis Enrique? Il tecnico asturiano preferisce essere circondato da calciatori "che vanno d'accordo" con il pallone. 

Temo che Prodl rientri più nella categoria dei Kjaer, quindi un calciatore che calcisticamente è molto lontano dalle idee di Luis Enrique.

sabato 10 marzo 2012

Una continua illusione

Vittoria a Palermo. E adesso, per favore, restiamo con i piedi per terra. Non è successo nulla: prendiamoci i tre punti, ma per il resto è tutto come prima. Non si è vista una Roma brillante, anzi. Molte ombre e soltanto poche certezze. Un primo tempo buono, con un gol lampo del solito Borini (la vera rivelazione) e forse il miglior Lamela di questa stagione. 

Le dichiarazioni di Luis Enrique nel dopo partita sono alquanto ridicole: " Contentissimo per Kjaer e Jose Angel. Siamo più vicini alla mia idea di gioco". Esilarante. Kjaer e Jose Angel hanno probabilmente giocato la loro migliore prestazione in giallorosso, ma c'è stato veramente poco da essere contenti. 

Un Palermo disattento nel primo tempo ha permesso a Borini di segnare il suo settimo gol consecutivo; un susseguirsi di errori che la Roma, come al solito, non è riuscita a sfruttare per chiudere la partita. Nella ripresa, grazie al cuore e mettendo da parte gli schemi "fantacalcistici" di Luis Enrique, i giallorossi sono riusciti a portare a casa tre punti importanti ai fini di classifica, evitando almeno di ripetere lo stesso film già visto per tutta la stagione. 


Ancora una volta si è voluto dimostrare che con un avversaria di rispetto bisognerebbe optare per una tattica diversa: con J.Angel e Rosi meno offensivi, si è rivista a tratti la classica difesa a quattro. In questo modo anche Kjaer si è sentito più tranquillo e meno responsabilizzato. Ci voleva tanto per capire che uno come Kjaer non può assolutamente stare in una difesa a tre disegnata da un  allenatore "estremista" come lo spagnolo? Che il danese ha dato il meglio di se quando nel Palermo giocava con una difesa a quattro? Che la sua stagione in Germania con il Wolfsburg è stata disastrosa perchè Magath gli faceva fare il centrale esterno, sempre in una difesa a 3? 


Un Lobont miracolato, la tenacia di Borini e la tranquillità di De Rossi...non possono bastare, ci vuole di più. Molto di più. Il Palermo, a differenza degli altri avversari, inclusa la SS Quaglie, ha cercato di fare la partita e non si è limitato a distruggere il gioco avversario per poi ripartire in contropiede, e questo ha portato dei "chiari" vantaggi alla Roma. Ma oramai lo sanno tutti, anche in terza categoria: per battere la squadra di Luis Enrique, anche con una certa facilità, ci vuole poco. Pressing e raddoppi a centrocampo, e poi basta attendere: prima o poi lascia ampi spazzi per le ripartenze.

A sentire le dichiarazioni del dopo-derby dei dirigenti giallorossi, sembrerebbe che i tifosi della "Magica" saranno costretti a subire le filosofie "innovative" dell'ex allenatore del Barcellona B almeno per un altra stagione, se non addirittura di più.

Sabatini garantisce per il "fondamentalista" Luigi Enrico, Baldini è sicuro: resterà anche la prossima stagione e lo stesso tecnico (minaccia?) di non scartare l'ipotesi di rimanere anche oltre.

Però c'è la dichiarazione di Bojan Krkic a rinnovare la speranza tra i tifosi giallorossi: "Luis Enrique è l'uomo giusto per il dopo Guardiola"

Speriamo bene.

Le pagelle di Palermo:
1. Lobont 7,5
2. J.Angel 6,5
3. Rosi 6
4. Heinze 7
5. Kjaer 6,5
6. Gago 6
7. De Rossi 7
8. Greco 6 (Simplicio s.v.)
9. Borini 7,5 (Bojan 6)
10. Totti 5,5
11. Lamela 7 (Marquinho 6)

domenica 4 marzo 2012

Caro Lucho, adesso vattene..

Il derby è appena terminato e non è stata sicuramente questa sconfitta a determinare il fallimento totale del tecnico spagnolo alla guida dei giallorossi. Mancano ancora più di 10 partite alla fine del campionato e la Roma è già fuori da tutto: fuori dalla lotta scudetto (già dopo 5 giornate), fuori dalla Coppa Italia, fuori dalla zona Champions League.... e aggiungiamo i due derby "regalati" alla S.S. Quaglie!

La domanda nasce spontanea: dove sta il progetto? Baldini & co. continuano a ripetere che questo è un anno di transizione, ma fino a due settimane fa avevano detto che "la Roma lotterà per il terzo posto?".  Forse neanche loro sanno quello che vogliono.

La Roma è una grande squadra di calcio, che rappresenta una grande città ed è sostenuta da grandi tifosi che si meritano un grande allenatore. Non vogliamo un maestro di educazione fisica. 


Mi viene spesso da pensare che cosa sarebbe questa Roma allenata da un tecnico d'esperienza come Ancelotti o Spalletti, potendo poi utilizzare giocatori forti e talentuosi  come Pjanic, Gago, Lamela, Borini, Heinze, Stekelenburg, De Rossi, Osvaldo, ma anche lo stesso Marquinho che è risultato un giocatore interessante. 


Mi viene una rabbia pensare di aver rinunciato a calciatori di talento come Mirko Vucinic e Jeremy Menez, e poi ritrovarsi con una rosa dove non abbiamo un alternativa al 33enne Taddei, reinventato terzino! Da inizio stagione vediamo errori clamorosi in difesa e siamo forse l'unica squadra in Serie A che gioca senza terzini... ma anche volendo non possiamo: per il semplice motivo che non li abbiamo!


Pagherei tutto l'oro del mondo per poter entrare per pochi istanti nella testa di Baldini & Sabatini per capire che cosa li ha portati ad affidare la Roma ad un allenatore con zero esperienza proveniente dal campionato di Serie B spagnolo. 


Mi auguro di cuore che Mr. "gatto nero" Di Benedetto (per favore, qualcuno gli vieti di assistere alle partite della Roma!), già da domani, inizierà a cercare il nuovo allenatore per la prossima stagione. Basta con questi "esperimentisti": abbiamo ottimi calciatori che hanno bisogno di un "vero" allenatore. Spalletti, Capello, Mourinho... non importa chi, ma uno che sa quello che vuole: vincere!

La mia pazienza da tifoso è arrivata al capolinea. Oggi sono più convinto che mai ad affermare che con la filosofia di gioco di "Lucho" la Roma non andrà da nessuna parte. 


Quando l'estate scorsa i dirigenti giallorossi scelsero Luis Enrique alla guida tecnica della Roma, ho sempre pensato (e tuttora lo spero) che fu una mossa "strategica e voluta", perché l'allenatore dei desideri non era "ancora" disponibile. Vado oltre. Quando la Roma  ha ufficializzato l'ingaggio di Franco Baldini come Direttore Generale, il mio cuore si è illuminato immediatamente. Dove c'è Franco Baldini, ci sarà anche Fabio Capello. Roma, Real Madrid, Inghilterra....sempre insieme. Notizia di qualche settimana fa, le dimissioni di Fabio Capello da direttore tecnico della nazionale inglese. 


Fabio Capello non è un innovatore, ma di sicuro un "vincente". Lo ha dimostrato ovunque, anche alla direzione di una nazionale da sempre sopravvalutata come quella inglese: record di vittorie e se non ci fosse stato quel furto contro la Germania negli ultimi mondiali di calcio in Sudafrica ... chissà.


Caro Lucho, adesso vattene... 


P.S.
I voti del dopo-derby:


Stekelenburg s.v. (eccessivo il cartellino rosso. All'estero non si viene espulsi se non c'è l'intenzionalità nel fallo da ultimo uomo. Siamo noi in Italia a dare un interpretazione sbagliata. Questa regola va comunque cambiata).
Jose Angel 5,5 (in questo momento non è un giocatore da grande squadra. Non incide mai)
Taddei 4 (tra i peggiori, non ne azzecca una)
Heinze 6 (ci mette il cuore, ma non basta)
Juan 7 (senza alcun dubbio il migliore e con un ginocchio a metà - sostituito all'80 min. con Bojan 6)
Pjanic 5,5 (non è al meglio, e si vede - sostituito con Marquinho 6)
De Rossi 6 (non è stato il De Rossi che conosciamo)
Lamela s.v. (sostituito dopo 10 minuti per fare posto a Lobont 4,5)
Simplicio 5,5 (buon primo tempo, poi il nulla)
Totti 5,5 (da lui ci aspettavamo di più)
Borini 7 (lui non sbaglia mai partita, pareggia da vero bomber, peccato quel colpo di testa a pochi minuti dal termine).