lunedì 30 aprile 2012

Il venditore di Utopie

Siamo a 3 giornate dalla fine del campionato e se diamo un occhiata alla classifica, a noi romanisti viene il "mal di fegato": 51 punti in classifica e soltanto "quattro" distanti dal posto in Champions League;  considerando le figuracce rimediate contro il Lecce e Fiorentina, il terzo posto era nettamente alla nostra portata. Ed invece resteremo con un pugno di mosche in mano e con tantissimi rimpianti... come sempre.

L'anno scorso di questi tempi eravamo già fuori dalla Champions ma con 59 punti sul groppone. In poche parole, oggi, con lo stesso punteggio della Roma di Ranieri, a cui non è stato perdonato niente, il posto nell'Europa che conta non c'è lo avrebbe tolto nessuno. 

Non voglio essere frainteso e passare per una persona che rimpiange il tecnico trasteverino. Non sono mai stato un estimatore del suo calcio arcaico ed attendista: però l'osservazione in questo caso è d'obbligo, anche per porsi una domanda semplicissima. Se questo campionato è molto più scadente di quello passato, dove con gli stessi punti avremmo festeggiato il ritorno nell'Europa dei "Grandi", ma allora dove sono questi progressi che di solito emergono dopo un anno di transizione? 

Risposta: zero progressi.

Conclusione: stagione fallimentare, un'anno buttato via.

Ranieri, che soltanto due anni fa ci aveva fatto sognare uno scudetto sfiorato con la punta delle dita, la stagione successiva ha dovuto lottare con tantissimi problemi, e non tutti per colpa sua. Come non ricordare l'acquisto "non gradito" di Borriello, voluto dalla società per metterlo in vetrina, ma che di fatto ha stravolto le gerarchie all'interno della rosa (Vucinic-Totti erano i titolari indiscussi in attacco, e Adriano-Menez-Okaka le scelte alternative). Ranieri chiedeva un difensore importante, la società gli ha portato a Trigoria l'ex fidanzato di Belen Rodriguez.... un attaccante tra i più sopravvalutati nella storia del calcio italiano. Julio Sergio promosso titolare, ma che risultava antipatico al gruppo filo Doni (commovente per non dire ridicola la difesa di De Rossi a favore di Doni, dopo la partita di San Siro ed emblematica la condanna "ingiusta" a terza scelta ai danni di Julio Sergio, da parte di Montella appena subentrato a Ranieri). E cosa dire della ribellione di Pizarro, soggetto permaloso fino all'osso, che prima marcava visita in Cile, per poi essere subito in campo nella partita successiva all'esonero del tecnico, grazie ad una miracolosa guarigione (tra l'altro mettendo in mostra una prestazione eccezionale). Eh si, i misteri della medicina moderna o forse si è studiato il "Malato Immaginario" di Alberto Sordi? Boh.. 

Il vero progetto sarebbe stato quello di fare fuori, anche rimettendoci economicamente, tutti qui giocatori ribelli che hanno rappresentato il male dell'ultima Roma di Ranieri. Qualcosa è stato fatto (vedi Pizarro, Doni), ma lo stesso doveva valere per Perrotta, Taddei, Cassetti.... ma sicuramente non si può spacciare per "progetto serio" quello di affidare una squadra cosi importante nelle mani di un'allenatore straniero che non conosce la Serie A, ma per di più senza esperienza e proveniente da un modesto campionato di Serie B straniero. 

Adesso facciamo un pò di fantacalcio: cercate di immaginare se Ranieri, allenatore normale, avesse avuto la possibilità ed il potere di epurare quei 4-5 giocatori ribelli tipo Taddei, Doni, Perrotta, Pizarro, Borriello, Menez ...ed avere invece al loro posto... Pjanic, Osvaldo, Lamela, Marquinho, J.Angel, Heinze, Gago e Stekelenburg. Oggi che tipo di campionato sarebbe stato? Immaginate una Roma con un classico e semplice 4-3-2-1... Stekelenburg, in linea J.Angel, Heinze, Juan, Cassetti - Gago, Pjanic, De Rossi - Totti, Vucinic - Osvaldo! A disp. Borini, Lamela, Marquinho, Burdisso, Simplicio.....e dalla primavera Viviani e Crescenzi (invece di spedirlo a Bari, dove sta facendo un campionato eccezionale).

Che Roma sarebbe stata? Avremmo perso 4-2 a Lecce? 4-0 a Firenze? Cagliari? Atalanta? 

E adesso invece immaginate se questa Roma fosse stata consegnata nella mani di Carlo Ancelotti, che in quel momento era libero e disponibile sul mercato?

Ed invece ecco che ci siamo ritrovati in casa un venditore di utopie... il calcio fatto con l'Ipad, tecniche apparentemente innovative, un modulo di gioco (l'unico) preso da un libro di fantascienza, esperimenti su giocatori e ruoli in campo. Pare di rivedere un "comedy movie" con Oronzo Canà... soltanto che questa volta c'è poco da ridere, e molto da piangere. Hanno detto che Luigi Enrico è venuto ad insegnare calcio: ma perchè, forse lo ha inventato lui? A Roma nessuno deve venire ad insegnare come giocare a calcio: ma qualcuno che la trasformi in una squadra vincente, ed anche subito ...altro che anno di transizione.

Ho ascoltato con molta preoccupazione la "minaccia" del d.g. Baldini, ovvero quello di voler continuare ancora un anno con l'asturiano alla guida della Roma. Testualmente: "Si merita di restare un altro anno". Vorrei tanto sapere sulla base di quale ragionamento sensato  ha utilizzato la parola "meritare": uno che mette Okaka-Totti sullo stesso piano (vedi Slovan Bratislava); uno che prova Perrotta terzino (fallimento) e dopo 5 mesi lo "rispolvera" trequartista al posto di Totti (da ricovero!); uno che insiste a schierare insieme giocatori incompatibili (Borini-Osvaldo); uno che mette Juan in tribuna, giocatore dalla tecnica sopraffina, per preferirgli "piedi fucilati" Kjaer che non ha MAI giocato in una difesa a 2... e che veniva da un esperienza negativa in Bundesliga con una difesa a 3..mentre è stata la rivelazione dell'anno quando giocava a Palermo in una difesa a 4: tutti lo sapevano, tranne Luigi Enrico! La prossima stagione che cosa ci aspetta? Ci saranno degli acquisti? Altri centrocampisti? Altri difensori centrali? Rivediamo ancora una volta quei buchi in difesa?  Qualcuno gli andrà a dire che "schierare" terzini di ruolo non è un peccato e che per questo non si finisce all'inferno?

Poveri noi... 

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