mercoledì 2 maggio 2012

Luis Enrique, è davvero finita?

A Roma non si parla d'altro. Questa mattina in tutte le radio sportive romane rimbombava la notizia che Luis Enrique avrebbe già comunicato alla società giallorossa, le sue intenzioni di non continuare una seconda stagione alla guida della Roma. 

Coerente con il mio pensiero, confermo che non vedo l'ora di prendere atto dell'addio di Luis Enrique come allenatore della mia squadra del cuore. La persona non si discute. Precisa, educata, elegante e trasparente. Ma come tecnico, non ho alcun dubbio: non è assolutamente adeguato per il campionato di Serie A. Tanti gli errori commessi da Luis Enrique. Troppo fondamentalista nel pensiero e non approverò mai un tecnico che mette il suo credo calcistico davanti alla qualità dei singoli calciatori.

Nella "non-partita" di Chievo, giocata ieri su un campo impraticabile, malgrado lo 0-0 ho avuto l'ennesima conferma di quello che ho sempre pensato sulle "visioni" dello spagnolo: Kjaer, fino a ieri etichettato come uno dei "più grossi" bidoni di questa stagione (la ciliegina è stata il derby regalato alle Quaglie), contro il Chievo è stato il migliore in campo. Come mai questa inversione? Semplice. Con un campo di calcio più adatto alla pallanuoto, il difensore danese non ha dovuto seguire i soliti compitini che Luis Enrique distribuisce ai giocatori prima di ogni gara, e pertanto è tornato a fare il difensore come da manuale del calcio. La cosa gli è riuscita benissimo. Vuoi vedere che con una classica difesa a quattro, fatta di due centrali e due terzini, ci ritroviamo un grande difensore in casa? 

Nessuno mi toglierà mai la convinzione che ogni allenatore dovrebbe schierare in campo una formazione sulla base dei calciatori disponibili in quel momento, e non viceversa. 


Chi pensa l'opposto, è un illuso.

Il problema adesso sarà quello di trovare un allenatore valido per una piazza importante come quella di Roma, senza commettere gli stessi errori di sopravvalutazione. Il primo nome che è uscito sui giornali è quello dell'ex Chelsea, il portoghese Villas Boas. Il suo biglietto da visita non è proprio dei migliori: dopo un periodo da vice di Mourinho nell'Inter, ha ottenuto risultati importanti con il Porto (scudetto ed Euro League), ma poi è arrivato il clamoroso fallimento con il Chelsea, "sbeffeggiato" con la finale di Champions League raggiunta dalla squadra londinese soltanto dopo il suo esonero. Qualche mese fa doveva prendere il posto di Ranieri nell'Inter, ma qualcuno ha scritto sui giornali "che le sue richieste economiche fossero troppo onerose". Allora come sia possibile che adesso accetti di venire a Trigoria? 

Tra meno di 10 giorni terminerà finalmente questo deludente campionato, e cosi come ha detto oggi il direttore sportivo Sabatini "Cinque minuti dopo l'ultima gara sapremo se Luis Enrique ha deciso di lasciare la capitale".

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